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Tecniche complementari in medicina giapponese

1.Tree therapy l’energia degli alberi

tree therapy l'energia degli alberi

Il mondo vegetale ha il suo fascino, volevo in questo articolo soffermarmi su un argomento particolare, l’energia degli alberi.

Fra le tecniche Naturopatiche troviamo la tree therapy.

medicina forestale

Il concetto di “medicina forestale”, nasce in Giappone, un luogo magico con un paesaggio unico al mondo.

Molto importate per questo paese è la festa dedicata ai fiori e alla natura.

La festa giapponese più sentita è quella che si celebra quando i fiori sbocciano, la luna è luminosa e quando le lucciole si moltiplicano.

Il buddismo e lo shintoismo, considerano le foreste magiche.

Per i buddisti Zen le Scritture sono scritte nel paesaggio.

Nello Shintoismo gli spiriti non sono separati dalla natura ma sono contenuti da essa. Gli spiriti sono negli alberi, nella brezza, nel torrente, nell’acqua nella cascata, nelle rocce.

Tree Therapy

In naturopatia fra le tecniche complementari in medicina giapponese troviamo la medicina forestale conosciuta come Tree Therapy una disciplina antichissima che ho avuto la fortuna di apprendere durante gli studi.

2.Che cos’è la Tree Therapy ?

La Tree Therapy è una disciplina orientale, che consiste in una serie di tecniche di visualizzazione, di tecniche di respirazione e contatto con la natura (alberi, piante, fiori, paesaggi, boschi, prati ecc.) per ossigenarsi, rigenerarsi e assimilare l’energia eterica o pranica che il mondo vegetale può donare.

Il medico Qing Li presidente della Società giapponese per la medicina forestale, nel suo libro “Forest Bathing” ossia “Immersione nella foresta” spiega tutti i benefici di questa antica disciplina.

Gli alberi stimolano l’umore e la funzione del sistema immunitario; riducono la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, lo stress, l’ansia e la confusione mentale; migliorano il sonno e la creatività.

Nel 1988 in un viaggio in una foresta lo studente di medicina Li capì l’importanza della terapia degli alberi.

Dopo questo viaggio ebbe un ripristino della sua vitalità, incuriosito ricercò le ragioni mediche del suo effetto e Scrive:

Sono uno scienziato, non un poeta. E ho investigato la scienza dietro quella sensazione per molti anni. Voglio sapere perché ci sentiamo molto meglio quando siamo nella natura … Alcune persone studiano le foreste. Alcune persone studiano medicina. Studio la medicina forestale per scoprire tutti i modi in cui camminare nella foresta può migliorare il nostro benessere“.

Qing Li

Nel 1982, il governo giapponese ha introdotto il concetto di shinrin yoku, o “balneazione forestale”, facendo capire a tutti gli abitanti che utilizzare le 3000 miglia coperte di boschi poteva aiutare il benessere psicofisico.

Tomohide Akiyama capo del Ministero forestale, capì che i boschi aiutano a mantenere un equilibrio.

Molte ricerche vennero fatte per dimostrare l’influenza della natura sulla salute.

Li e i suoi colleghi della Nippon Medical School misurarono le cellule killer naturali nel sistema immunitario dei partecipanti prima e dopo l’esposizione ai boschi.

Il Giappone ora ha 62 boschi terapeutici certificati e protetti, attirando circa 5 milioni di visitatori ogni anno.

Ovviamente il beneficio della natura può essere anche gestito negli ambienti più popolati, esempio visitare dei parchi vicino alle città, oppure cercare di piantare e coltivare delle piante o alberi se si possiede un giardino, o piante in vaso se si possiede una terrazza. Il benefisio sarà minore, ma sempre utile.

La ricerca dimostra che gli alberi aiutano la salute.

Nel 1984 il biologo evoluzionista Edward O. Wilson pubblicò un libro chiamato “Biophilia”, in questo testo spiegò l’importanza della foresta, delle piante e degli alberi, scrive inoltre che le persone hanno un impulso biologico di comunicare con la madre primordiale, la Terra, che ci nutre. Il sociobiologo ritiene che gli umani si sono evoluti per amare tutte le forme di vita e i processi che riflettono la nostra esistenza che sono ovunque visibili nella natura. Wilson definì tale attaccamento biofilia, dal termine greco bios, che significa vita, e philos, che significa amare.

Il ricercatore medico Roger Ulrich nel 1984 pubblicò uno studio intitolato “La vista attraverso una finestra potrebbe influenzare il recupero dopo l’intervento chirurgico.”

I documenti di un ospedale di Filadelfia per un decennio mostrarono che i pazienti in stanze con vedute verdi si erano ripresi prima ed erano meno depressi di quelli costretti a fissare gli edifici.

Ulrich ebbe un esperienza diretta da bambino.

La sua salute era molto delicata aveva una malatia infantile che lo tenne a letto per molto tempo e dalla finestra osservava un pino, osservando questo imponente albero il pensiero lo aiutò nella sua lotta alla malattia, e per questo capì l’importanza per i pazienti di vedere il colore verde, il paesaggio naturale, alberi, o fiori o piante.

Con questo articolo forse ci viene una riflessione da fare, Dobbiamo renderci conto che la nostra vita biologica dipende anche dalle condizioni della natura.

Se noi continuiamo ad inquinare, distruggere, e rovinare la natura cosa sarà della nostra salute ?

Siamo in grado di capirlo ?


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