Temperamenti e tradizione

La descrizione dei temperamenti umani risale ad Ippocrate e alla sua scuola, intorno al 400 a.C.: ne troviamo la trattazione nel Corpus Hippocraticum, l’insieme di opere attraverso cui il grande medico greco diffuse le sue conoscenze. Nella Roma dell’imperatore filosofo Marco Aurelio, il medico degli imperatori Galeno riprese ancora l’argomento, approfondendone alcuni aspetti.
Per la medicina antica, alla base dei temperamenti umani era la teoria dei quattro umori, che nasce per spiegare lo stato di equilibrio o di squilibrio del corpo, individuando in esso la causa dello stato di salute o di malattia. Secondo tale dottrina, nel corpo circolano quattro umori: il flegma (la linfa), il sangue, la bile gialla e la bile nera.
Se tra i quattro fluidi c’è equilibrio, si ha uno stato di salute, mentre con la prevalenza dell’uno o dell’altro umore, si crea uno squilibrio che determina la tendenza a malattie dell’uno o dell’altro tipo: malattie catarrali per la prevalenza del flegma, sanguigne per la prevalenza del sangue, biliose per la prevalenza della bile gialla, diatesiche per la prevalenza della bile nera.
Oltre alla tendenza alla malattia, la prevalenza di ciascun umore determina anche un certo squilibrio costituzionale – comportamentale, o meglio temperamentale, configurando quindi la presenza di quattro temperamenti, visibili come carenza di armonia complessiva: flegmatico, sanguigno, bilioso e melancolico.
La tipologia è una scienza che studia il tipo.
Tipo deriva dal greco typos, che significa “impronta in rilievo”, l’impronta che si ha fin dalla nascita rappresentata dalla personalità. Questo termine a sua volta deriva da persona, che in latino significa “maschera”.
La tipologia studia le caratteristiche personali fisiche, caratteriali e psichiche che caratterizzano un solo soggetto, perché ogni persona ha una sua tipologia umana.
Il temperamento unisce la tipologia, le caratteristiche fisiche, chimiche, biologiche e astrali di una persona; dal temperamento possiamo fare una radiografia completa di tutto, perché il temperamento è il tutto.
Il termine deriva dal latino temperamentum che vuol dire equilibrio, giusta misura.
Lo squilibrio del temperamento può portare dei disturbi, delle malattie, croniche e acute. In natura non esistono temperamenti puri, ma solo delle mescolanze di quattro temperamenti base: Bilioso, Linfatico, Nervoso, Sanguigno. Essi sono collegati ai quattro elementi della natura: terra, acqua, fuoco, aria.
Ogni temperamento rappresenta un tipo diverso e questo viene studiato dalla tipologia.
TEMPERAMENTI DI BASE PURI
Sanguigno
Elemento: Aria.
Il più equilibrato, può passare da un eccesso ad un altro, i gas, l’ossigeno nel sangue, ormoni, globuli, anticorpi, apparato respiratorio, polmoni, turbe, lesioni degli organi dei polmoni, delle vie aere, alterazioni del sangue. Mobilità, finezza, sottigliezza, diplomazia, capacità di adattarsi, sentimento, tendenza all’intuizione. L’aria sta all’intelligenza, alla mente; senso estetico, versalità, incostanza, utopia, passione, esuberanza, futilità.
Bilioso
Elemento: Fuoco.
Testa, cuore, muscoli, passione, slancio, prevalenza del Simpatico rispetto al Vago, pelle calda, ipertensione, simpatico-tonico, ipersimpatico-tonico, ph instabile, voracità, indigestioni, fame eccessiva, impulsi potenti, tendenza ad esteriorizzare, tipo estroverso, elettrico, volontà forte, tendenza al dominio, combattività, ardore, generosità, indipendenza, senso della giustizia, della ricchezza, spontaneità, orgoglio, temerarietà, esagerazione, superarroganza, parzialità, sofismo, impazienza, fretta, spirito di avventura.
Linfatico
Elemento: Acqua.
Malattie da raffreddamento, tendenza all’anemia, bisogno di mare, clima asciutto, ipotiroideo, adiposità, lentezza, asma, tipo attrattivo, magnetico, temperatura bassa, circolazione della linfa, plasma, sistema digestivo, linfatico, organi nutrizione, insufficienti scambi osmotici, aumento della resistività delle cellule, tendenza vago-tonica, disturbi dell’assimilazione: ipersecrezione salivare, muco nello stomaco, ipertrofia del tessuto linfoide e gangli linfatici, instabilità cardiovascolare al cambio di temperatura, vasodilatazione esterna al volto e al petto, ipotensione, circolazione venosa lenta, respirazione aritmica influenzata dallo stato emotivo. Emotività, memoria, tendenza all’inerzia, apatia, suggestione, calma, riposo, autoanalisi, stati passivi e ricettivi, molta sensibilità.
Nervoso
Elemento: Terra.
Fermo, immobile, resistente, durata, longevità, tipo introverso, atrabile, bile nera, cellule e tessuti nel loro insieme allo stato qualitativo e quantitativo, alle loro proporzioni, apparati e organi che intervengono nella loro formazione, ghiandole endocrine, sistema nervoso, apparato osseo, collo, nuca, intestino, addome ginocchia, ipertrofia o atrofia o distrofia dell’insieme dei tessuti in particolare gli apparati, apparato locomotore, artrosi, neurotonia intricata, astenia nervosa, trattiene le tossine alterazione etere chimico.
Il cibo è una fonte di forza vibrazionale specifica. Se non ci fosse la componente energetica vibrazionale in un alimento non esisterebbe la componete chimica. Tutto questo può sembrare inconcepibile ma molti ricercatori hanno dedicato la loro vita a questi studi ancora in via di riconoscimento dalla scienza ufficiale.
LE SPEZIE

Le spezie nel medioevo venivano usate nell’arte farmaceutica.
Questi doni che madre natura ci offre sono preziosi per il nostro benessere.
La cannella, il rosmarino, il basilico, la noce moscata, vengono aggiunti ai cibi non solo per il sapore, ma anche per i loro influssi benefici e salutari sul nostro organismo.
Le spezie infatti intervengono in modo naturale per:
1. la secrezione salivare
2. la secrezione gastrica
3. la secrezione intestinale
4. impedire le fermentazioni intestinali
5 riequilibrano i meridiani energetici degli organi
I cuochi esperti sanno che alla base di una buona cucina c’è un quartetto di spezie, esempio: prezzemolo, basilico, salvia, rosmarino.
Tutta l’alimentazione cinese e giapponese come l’alimentazione naturoaptica si base sul principio del gusto e delle frequenze. Il gusto è uno dei cinque sensi i cui recettori sono presenti nelle papille gustative della lingua, nel palato molle, nella faringe, nelle guance e nell’epiglottide. Il sistema gustativo è capace di distinguere cinque sapori fondamentali: dolce, amaro, salato, acido, piccante.
Ogni sapore ha un colore, un odore, una frequenza, una forza, una energia e corrisponde ad organo o viscere. Il saggio utilizzo in cucina dei sapori, le loro combinazioni agiscono sul riequilibrio energetico dei meridiani, e agiscono sul temperamento del soggetto.
Inoltre i temperamenti possono anche essere associati alle spezie esempio:
il temperamento bilioso può consumare senza esagerare le spezie rosse come peperoncino.
I temperamenti linfatici devono consumare più rosmarino e timo.
I temperamenti nervosi più noce moscata, curcuma, e zenzero.
I temperamenti sanguigni possono senza esagerare consumarle tutte, a piccole dosi.
BREVE STORIA
I popoli del Mediterraneo hanno fatto commercio di spezie sin dai tempi più remoti. Gli Egiziani usavano erbe e spezie per l’imbalsamazione, per la cosmesi del corpo ed usavano essenze per profumare le loro abitazioni.
I Fenici commerciavano spezie in tutto il Mediterraneo, fino a Tiro. Il loro grande centro commerciale fu conquistato da Alessandro il Grande nel 332 a.C. Nello stesso anno egli fondò Alessandria, la città che poi divenne il punto d’incontro dei mercanti provenienti da est e da ovest. Per secoli gli Arabi operarono come intermediari nel commercio con l’Oriente e l’Africa a sud del Sahara. La loro collocazione era quanto mai appropriata. Per assicurarsi il loro monopolio, essi mantennero segreta la provenienza delle spezie ai loro clienti nel Mediterraneo, spesso raccontando storie spaventose sui luoghi delle spezie.
I Romani iniziarono a navigare dall’Egitto all’India nel primo secolo avanti Cristo. Un viaggio di andata e ritorno dall’India richiedeva fino a cinque anni. I Romani portarono indietro carichi favolosi, e rapidamente divennero fantasiosi consumatori di spezie nei profumi, medicine ed alimenti. Nella nostra cucina sono usate ogni giorno, e non siamo del tutto consapevoli che abbiamo a disposizione un laboratorio sempre a portata di mano.
La lotta contro i radicali liberi ha portato molti studi verso le spezie. Possiamo affermare che le spezie sono degli inibitori.
LO ZENZERO

Lo zenzero Zingiber officinalis, cresce nelle zone torride in Asia meridionale.
La scuola Salernitana affermava che “lo zenzero spinge i giovani all’amore”.
Ha un’azione eccitante, espettorante, stimolante, stomachico, diuretico, aromatizzante. Un ottimo depurativo naturale insieme al limone.
Contiene il gingerolo sostanza che da il sapore, questa sostanza che combatte i radicali liberi. Lo zenzero è ricco di antiossidanti ne ha circa una cinquantina. Ha un ottimo valore vibrazionale sopra i 6500 A.
Nella Medicina Cinese lo zenzero ha un’azione riscaldante, tonica per il qi, agisce sullo stomaco, la milza, e i polmoni
Quando ho fatto il corso in Tecniche Complementari in medicina tradizionale cinese presso la Scuola di Agopuntura Tradizionale della città di Firenze, una delle tecniche che vieniva insegnata era la Moxa. La moxibustione è una tecnicha che utilizza o bastoncini all’artemisia o piccoli coni sempre di artemisia per riscaldare i punti di agopuntura. Durante l’esecuzione della tecnica viene utilizzato a volte un supporto tra la pelle e il cono di moxa esempio la radice di zenzero fresca, aglio e sale.
Perchè viene utilizzato lo zenzero ?
Perchè lo zenzero aiuta a rafforzare l’effetto dell’artemisia tutte le proprietà della pianta grazie al calore possono penetrare in profondità.
PEPERONCINO
Capsicum annuum L. (pepe rosso, peperoncino, pepe d’india, pepe di Cayenna) chiamato in inglese Paprika e red-pepper fa parte della famiglia delle Solonacee. Una pianta erbacea perenne originaria dall’America centrale. Ricco di carotenoidi, flavonoidi, vitamina B, PP, E, C, provitamina A. Il Peperoncino contiene la capsaicina inibitore naturale riduce il PSA. Come spezia ha un’azione antibatterica e vasodilatatrice. Aiuta il meridiano dello stomaco perchè disperde il freddo, in piccole dosi tonifica i polmoni in grandi dosi infiamma. Le parti usate si raccolgono in agosto-settembre.
Immaginare la cucina mediterranea senza peperoncino è impossbile.
Il Capsico è stato introdotto in Europa sopratutto in Spagna da Cristoforo Colombo, perchè la polvere piccante sostituiva il pepe orientale molto più costoso. Nel XVII secolo i peperoncini ebbere un utilizzo medicamentoso come decotto per il mal di denti. Viene utilizzato molto anche nelle creme per uso esterno per reumatismi ed artriti. Il capsico in lozione è utilizzato anche per i capelli, per stimola il bulbo. Messo anche nelle creme viene utilizzato nel settore sportivo per fare massaggi perchè stimola la microcircolazione.
Come valore vibrazionale è come lo zenzero 6500 A.
Un alimento preparato, e abbinato nel modo giusto può portare molti benefici, questo gli antichi lo sapevano molto bene, infatti abbinavano i vari alimenti a spezie per rendere il cibo armonico, saporito e curativo.
Dopo i vari pasti è utile fare degli spuntini con mele e sopratutto la mela annurca perché recenti studi hanno dimostrato che questo frutto ci aiuta molto nel controllo del colesterolo e del picco glicemico.
Inoltre la mela contiene vitamina B, A, E, C, B1, B2, PP, zolfo, zinco, iodio, manganese, fosforo, calcio, magnesio, ferro, silicio, potassio, rame, zinco.
Non dimentichiamoci dell’uva dei boschi o mirtillo un protettore delle pareti vascolari, antidiabetico e battericida, aiuta l’intestino e smaltire meglio i residui dopo i pasti abbondanti.
Ottimo sarebbe associare i frutti di bosco con le spezie.
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